Il 21 Luglio si è chiusa la sterile campagna di adesione al Partito Democratico. Sono così diventate ufficiali e definitive le quattro candidature alla segreteria: il dalemiano Pierluigi Bersani, il veltroniano Dario Franceschini, il piombino Ignazio Marino, il pokerista Mario Adinolfi. Nella lista non c'è Beppe Grillo. La chiusura del partito al comico genovese è stata totale e compatta, a tratti persino feroce. Motivata da opportunità, serietà o forse ancestrale paura, la scelta non mi è piaciuta. Secondo me Grillo avrebbe dovuto poter concorrere alla segreteria. Per due ragioni.
Primo, vorrei un partito contendibile piuttosto che un partito murato. Se devo scegliere un paio di scarpe, preferisco avere dieci alternative piuttosto che cinque. In aggiunta, si è creato un precedente di discriminazione poco "democratico". Chi decide chi è degno di iscriversi al PD? Quali dovrebbero essere i criteri di selezione? A me, ad esempio, non piacciono i tatuaggi. Come Lisa Simpson, penso siano un modo convenzionale per essere anticonformisti. Allora, a tutti i tuatati dovrebbe essere negata la tessera del PD?
Secondo, la partecipazione di Grillo avrebbe dato rappresentanza ad una componente rilevante degli elettori del PD. Sono pronto a scommettere che almeno il 5% dei democratici legge il blog di Grillo, ed almeno il 20% di essi pensa che Travaglio abbia sostanzialmente ragione. E non faccio stime sugli entusiasti telespettatori di Michele Santoro. Qui sto considerando solo gli attuali elettori del PD. Se dovessi ricordare quelli potenziali, coloro che ora per protesta confluiscono nell'Italia dei Valori o nell'astensionismo, l'impatto delle idee di Grillo sarebbe magnificato. Io penso tutto il male possibile di Grillo e Travaglio. Tuttavia, mi interessano molto coloro che li ascoltano, cittadini affamati di partecipazione che non trovano soddisfazione civica nei partiti regolari. Aver escluso Grillo significa aver escluso questi cittadini, per l'ennesima volta. E questo credo sia stato un errore.
Update: Adinolfi ha ritirato la candidatura e si è schierato con Franceschini. Simile scelta aveva fatto Debora Serracchiani. Pare che Franceschini abbia poltrone per tutti.
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